La sinfonia romantica - Da Beethoven a Mahler

Piero De Martini
Il Saggiatore

Ci sono case abitate da voci, riverberi, note imprigionate nella luce che trafila una finestra o nelle stoffe damascate che ricoprono antiche poltrone e sedie Impero. Non è stata la curiosità voyeuristica del turista a spingere Piero De Martini a entrarvi, né la ricerca musicologica che permette allo studioso di colmare i vuoti di erudizione. Quello compiuto dall'autore di "Le case della musica" è un pellegrinaggio, un viaggio spirituale nelle dimore che hanno visto nascere e crescere i più importanti compositori, un errare nei territori della fantasia - gli stessi dei sogni -, che spesso nella realtà storica sono coincisi e continuano a coincidere con quelli della musica: luoghi magici, raccolti, segreti, vitali, in cui il genio può comporre l'ineffabile, dire l'inesprimibile, attraverso segni che scardinano l'afasia di un universo impalpabile e arcano, governato da leggi che possiamo percepire solo per brevi istanti, o messaggi che toccano gli strati più reconditi della nostra coscienza. Dalla casa a Eisenach di Bach a quelle di Mozart a Salisburgo e Mendelssohn a Lipsia, dalla Vienna di Schubert e Berg alla Weimar di Liszt, passando per le casette immerse nei boschi di Mahler e le stanze che hanno visto intrecciarsi le vite di Schumann e Brahms: sono queste le «case della musica» visitate da Piero De Martini. Luoghi che nelle loro materiche suppellettili e architetture - muri, camere, cucine, oggetti, libri - conservano ancora tracce della carne e dello spirito dei maestri che le hanno abitate, impronte invisibili di quelle presenze creatrici che costringono la nostra mente ai voli pindarici dell'immaginazione. Tra quelle pareti sopravvissute agli anni, talvolta ai secoli, si dipana la vicenda della musica europea; sotto quella tappezzeria brulica un mondo di emozioni, di nostalgie, di melanconie, di gioie violente e dolori profondi, di collere ataviche e tenerezze disperate che di questi grandi musicisti raccontano le storie più intime, gli stati d'animo più intangibili, che nessun manuale o biografia sarebbe in grado di restituire.

s.a.
La vita felice

AA.VV.
Semar Editore

Conservatorio di Musica Luigi Cherubini
Giunti Barbera

Reginald Massey, Jamila Massey
Kahn and Averill

The classical music of the India-Pakistan-Bangladesh subcontinent is one of the ancient art forms still widely practised today. This book will be invaluable to the student and specialist alike. In his foreword, Ravi Shankar, recommends this book to all who wish to be introduced to India's music, her culture and her peoples.

Armando Torno, Pier Angelo Sequeri
Edizioni Piemme

Fondazione Pirelli
Mondadori

AA.VV.
Musicom

Massimo Mila
Edizioni Studio Tesi

Catherine Massip, Gérard D. Khoury
Images En Manoeuvres Editions

Beppe Elia, Mino Toriano
Edizioni Città futura

Diari di musica ed amicizia dall'era de "L'immaginazione al potere" (anni '70) a quella de "L'ozio creativo" (2012).

Anthony M. Cummings
Princeton University Press

During the years between the restoration of the Medici to Florence and the election of Cosimo I, the Medici family sponsored a series of splendid public festivals, reconstructed here by Anthony M. Cummings. Cummings has utilized unexpectedly rich sources of information about the musical life of the time in contemporary narrative accounts of these occasions--histories, diaries, and family memoirs. In this interdisciplinary work, he explains how the festivals combined music with art and literature to convey political meanings to Florentine observers. As analyzed by Cummings, the festivals document the political transformation of the city in the crucial era that witnessed the end of the Florentine republic and the beginnings of the Medici principate. This book will interest all students of the life and institutions of sixteenth-century Florence and of the Medici family. In addition, the author furnishes new evidence about the contexts for musical performances in early modern Europe. By describing such contexts, he ascertains much about how music was performed and how it sounded in this period of music history and shows that the modes of musical expression were more varied than is suggested by the relatively few surviving examples of actual pieces of music.

Originally published in 1992.

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