Disegno di Ennio Morlotti

Figure 1963

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Disegno di Ennio Morlotti - Figure 1963

Caratteristiche

Figure 1963

Artista:  Ennio Morlotti (1910-1992)

Titolo opera:  Figure

Epoca:  Contemporanea , XX Secolo - dal 1901 al 2000

Soggetto:  Figure Umane

Tecnica artistica:  Disegno

Specifica tecnica:  China su Carta

Descrizione : Figure

China su carta. Firmato e datato '63 in basso a destra. Al retro è presente dichiarazione di autenticità autografa datata "Milano 31-3-1980". Piccolo disegno degli anni '60, in cui Ennio Morlotti propone lo studio per alcune figure di nudi, in cui ha già superato la fase picassiana e si sta orientando verso un espressionismo informale. L'opera è presentata in cornice.

Condizione prodotto:
Prodotto in buone condizioni, presenta piccoli segni di usura. Cerchiamo di presentare lo stato reale nel modo più completo possibile con le foto. Qualora alcuni particolari non risultassero chiari dalle foto, fa fede quanto riportato nella descrizione.

Dimensioni cornice (cm):
Altezza: 26
Larghezza: 38
Profondità: 1,5

Dimensioni opera (cm):
Altezza: 123,5
Larghezza: 23,5

Informazioni aggiuntive

Artista: Ennio Morlotti (1910-1992)

Nato a Lecco nel 1910, Ennio Morlotti dopo aver iniziato giovanissimo a lavorare come operaio e contabile, nel 1936, ormai ventiseienne, abbandonò tutto per dedicarsi alla pittura: ottenne dapprima la maturità all'Istituto d'arte di Brera a Milano e si iscrisse poi all'Accademia di belle arti di Firenze, ove soggiornò per circa due anni. I più antichi dipinti che si siano conservati sono alcuni paesaggi di Lecco, vedute del lago, dei monti o del paese di Malgrate. Nell'estate del 1937 esordì alla Mostra del paesaggio lecchese e il denaro ricavato dalla vendita dei dipinti esposti gli servì per raggiungere Parigi, dove rimase folgorato da Cézanne. Nel 1939 si trasferì definitivamente a Milano, dove poté iscriversi alla Accademia di belle arti di Brera. Qui lavorò molto con Achille Funi, collaborando tra l'altro alla realizzazione delle pitture murali dell'Università di Padova. Parallelamente il giovane pittore lecchese si avvicinò al gruppo di artisti e critici che era nato attorno alla rivista Corrente, stringendo amicizia, segnatamente, con Renato Guttuso ed Ernesto Treccani. Nell'ambito di Corrente si precisò il suo interesse per la tradizione moderna dell'arte e in particolare per Picasso. Nel luglio 1943 l'attività del gruppo Corrente fu interrotta dal fascismo. Dopo la fine della guerra partecipò attivamente alla vita artistica milanese, firmando con Giovanni Testori, Vedova e altri il Manifesto del Realismo di pittori e scultori, titolato Oltre Guernica, in cui si professava l'assunzione del capolavoro picassiano quale punto di partenza per la nuova pittura. Nell'ottobre 1946 tenne la sua prima mostra personale alla galleria del Camino di Milano, esponendo nature morte con gessi e quadri di figura di stampo picassiano, oltre a un piccolo nucleo di paesaggi. Nel 1946 con Renato Birolli, Guttuso e altri, fu tra i promotori della Nuova Secessione artistica italiana, divenuta poi Fronte nuovo delle arti, il raggruppamento di interesse nazionale che mirava a coordinare le principali forze del rinnovamento artistico italiano del secondo dopoguerra. Con il Fronte nuovo espose una prima volta nel 1947, alla galleria della Spiga; in quello stesso anno insieme a Birolli andò a Parigi, dove poté visitare lo studio di Picasso e conoscerne i più recenti risultati. A colpire Morlotti furono soprattutto le opere 'mediterranee' del maestro spagnolo. Tornato in Italia, nell'estate del 1948 partecipò nelle file del Fronte nuovo alla XXIV Biennale di Venezia, esponendo due nature morte e tre composizioni. Tra il 1948 e i 1949 espose in diverse circostanze con i compagni del Fronte nuovo, sebbene il gruppo – dopo le dure critiche mosse da Palmiro Togliatti contro l'arte moderna – avesse perso ormai l'originaria forza e unità. Nel '51 Morlotti si imbatte casualmente nel paesaggio incantevole di Imbersago; da quel momento l'artista ricominciò a dipingere dal vero: dalla metà degli anni Cinquanta nacquero i grandi “Adda", insieme a cicli di opere, dedicati al tema dei fiori, delle bagnanti. A partire da quel periodo la pittura di Morlotti si caratterizzò per il ritorno al naturalismo e per la materia cromatica: iniziò infatti ad applicare sulla tela per mezzo del pennello e, insieme, della spatola, alti impasti di colore, a suggerire una totale, avvolgente immersione nella natura: un «sentimento dell'organico». Con questo ritorno al naturalismo, Morlotti partecipò a diverse altre edizioni della Biennale di Venezia, ed espose in tutto il mondo, producendo diversi cicli pittorici dedicati a soggetti specifici (I Teschi, Le Bagnanti, le Rocce). Morlotti morì a Milano nel 1992.

Epoca:

Contemporanea

E' difficile definire cos'è l'Arte Contemporanea, perché essa non corrisponde ad un periodo temporale né ad una corrente artistica unica e specifica. Secondo la suddivisione dell'arte in periodi storici, il periodo dell'Arte Contemporanea avrebbe inizio dal 1789, a conclusione dell'Arte Moderna, e con l'introduzione a quel secolo, il XIX, che vede comparire un mezzo di espressione figurata nuovo e rivoluzionario, la Fotografia, e che comincia a ricercare un modo diverso di guardare alla realtà e di rappresentarla, in particolare con l'Impressionismo, che sceglie di mediare la visione della realtà con il filtro dei sentimenti che essa evoca. D'altra parte tutto il XX secolo è permeato dall'insorgere di numerose correnti pittoriche, che cercano di interpretare le istanze del presente utilizzando nuovi mezzi di produzione e adattandosi ai tempi e ai modi di vivere e che filtrano la realtà attraverso sentimenti, visioni intimiste, interpretazioni metafisiche, generando diverse molteplici correnti pittoriche. Perciò molti ritengono che l'arte contemporanea sia quella modalità di espressione artistica che tende a coinvolgere nuovi strumenti di espressione che spaziano dalle performance, alla fotografia, dall'installazione, al video, dall'elaborazione digitale, al testo, partendo quindi da alcune correnti di avanguardia del XX secolo ed arrivando sino ai giorni nostri. Attenzione però: fino ad oggi non è mai scomparsa, in nessun secolo, nella produzione artistica pittorica una ampia rappresentanza di artisti che hanno scelto di rimanere fedeli alla tecnica pittorica più tradizionale, così come alla rappresentazione della realtà in modo più conforme e oggettivo possibile, che quindi si possono ritenere Contemporanei solo in un'accezione più temporale, cioè perché vissuti negli ultimi decenni del periodo storico in corso.

XX Secolo - dal 1901 al 2000

IL XX secolo è caratterizzato dal prevalere della borghesia sulla classe operaia e dalla scoperta che la vita continua ad essere una lotta per la sopravvivenza e per migliorarne la qualità. Il progresso tecnologico, anziché favorire tale sviluppo, diventa strumento di meccanizzazione e di inaridimento dell'uomo, che ha bisogno di cercare un “supplemento d'anima” e nuove forme per esprimerlo. Nascono pertanto tutta una serie di correnti artistiche che realizzano opere esprimendo l'interiorità dell'uomo, che evocano dall'intimo la realtà piuttosto che rappresentarla, e la raffigurano utilizzando, in libertà, le forme e i colori. Si hanno perciò, il Decadentismo con l'Art Nouveau, il Fauvismo di Matisse e Braque, il Cubismo di Picasso, poi ancora l'Espressionismo con Munch, l'Astrattismo di Kandinskij e la pittura Metafisica di Carrà e De Chirico. Numerose sono le correnti e i gruppi di artisti e intellettuali che utilizzano l'Arte come un Manifesto del loro pensiero, spesso anche con una connotazione politica.
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Soggetto: Figure Umane

Tecnica artistica: Disegno

Il disegno è il processo di tracciare segni su una superficie tramite l'applicazione di una pressione o il trascinamento di un apposito strumento sulla superficie. Gli strumenti sono: matite in grafite o colorate, penna, pennelli fini con inchiostro, pastelli a cera o carboncini; i supporti tradizionali più frequenti sono carta, cartoncino, tavola, muro, tela, rame, vetro.

Specifica tecnica: China su Carta

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